La Storia del Certosino

È una delle razze feline più antiche. Fu importato in Francia dall’Oriente nel XI° secolo.Probabilmente è originario delle regioni montuose della Turchia e dell’Iran. I Crociati, ma in special modo i  Templari, tornando dalla Terra Santa, venivano ospitati nelle certose dai monaci. Per sdebitarsi con loro dell’ospitalità ricevuta, offrirono questi gatti dal mantello grigio-blu.I gatti Certosini avevano fama d’essere grandi cacciatori di topi: i monaci iniziarono così ad allevarli, per proteggere i loro granai e le scorte alimentari, come pure per evitare la distruzione dei preziosi manoscritti conservati.

Dal carattere dolce e poco “chiacchierone”, è un gatto poco invadente, calmo ed equilibrato. E’ riservato, dignitoso e desidera essere rispettato: sarà lui a stabilire il momento del gioco o delle coccole. Le sue manifestazioni d’affetto sono riservate alle occasioni speciali, ed è per questo che ogni suo gesto è considerato prezioso.In genere è il maschio ad essere più tollerante e affettuoso con noi umani, la femmina è piuttosto timida e schiva, ad eccezione del momento del parto, quando richiede la presenza del suo padrone. A differenza di altri gatti, il Certosino si affeziona a tutti i membri della famiglia.

 

 

La Storia di Helvia Recina

La Colonia Romana di Recina, situata nelle vicinanze dell’odierna città di Macerata, fu elevata a tale rango, dall’Imperatore Settimio Severo nel 205 D.C., col nome di “Helvia Recina Pertinax” in onore del suo predecessore Pertinace.

La leggenda la vuole fondata dal mitologico Re Cino, primo Re d’Italia, dopo il Diluvio Universale. Si ha notizia che una delle Legioni più importanti e feroci di Giulio Cesare, la XII, cosiddetta “Fulminata”, fosse formata da Ricinesi.

Nel VI° secolo le truppe dell’Imperatore Ostrogoto Teja, distrussero quasi completamente l’antica città di Helvia Recina